giovedì 16 agosto 2012

Parodix: L'unico set medaglia di legno alle olimpiadi!

- Quando ero bambino volevo fare il cuoco, ma mi dicevano: "Non sai dosare i cibi, datti all'ippica!"
- Poi avrei voluto fare il soldato, ma mi dicevano: "Non sai sparare, datti all'ippica!"
- Poi avrei voluto fare il programmatore, ma mi dicevo: "Non mi va, mi do all'ippica!"
- Poi avrei voluto darmi all'ippica, ma mi hanno detto: "Non hai un cavallo, gioca a magic!"

Così sono finito a giocare a questo malvagio gioco di carte che ha risucchiato la mia anima nel mondo delle ombre perché non credevo nel cuore delle carte (o forse sto sbagliando gioco?). Nel mondo delle ombre ho così conosciuto un tipo che prima di finirci si era dato all'ippica. Mi sono fatto insegnare tutti i segreti del mestiere, perché l'alternativa era giocare a un gioco di carte per bambini con un certo "Faraone". E sinceramente tra un tipo che non conosco che si è dato all'ippica e un altro che si fa chiamare "Il Faraone", preferisco il tipo che non conosco, che io chiamavo affettuosamente: "Povero coglione". Mentre imparavo tutti i segreti dell'ippica, mi sono imbattuto in un tizio che si faceva chiamare "Quel tipo oscuro e malfidato che vende roba ai poveri cretini", una bravissima persona che mi ha venduto un motore a burrobirra che mi avrebbe portato fuori dal mondo delle ombre. Insomma, in questo posto nessuno aveva un diavolo di nome figo e come si deve, ma a me non importava. Dopo aver comprato il motore, il problema fu trovare la burrobirra necessaria a farlo partire. Così, in preda all'isteria tipica delle donne incinte, sono riuscito ad assillare il mio fumettaro di fiducia per farmi vendere un po' di burrobirra. Come tutti sappiamo, i fumettari vendono burrobirra da generazioni. Basta chiedere. Con molta insistenza.

Finalmente riuscì a uscire dal mondo delle ombre, ritrovando un po' di normalità in un posto chiamato Accademia di Tolaria, un'immensa scuola costruita su uno scoglio. Voglio fare i miei sentiti complimenti a quegli imbecilli che credevano che un'accademia potesse reggersi su uno scoglio. Praticamente ogni giorno si doveva equilibrare il peso della struttura, con lo spostamento degli studenti, per evitare che l'intero edificio si sbilanciasse, cadesse dallo scoglio e finisse in mare. Lo spostamento dava ogni giorno una scusa valida a gare di velocità clandestine da un lato all'altro della scuola, utilizzando animali, oggetti e esseri viventi di dubbia natura come concorrenti. Un certo signor Toretto era il favorito, perché ogni giorno si portava a casa la somma delle scommesse vinte grazie all'abile uso del suo concorrente: un pollo di gomma a batterie all'uranio impoverito. Qui decido quindi di unirmi alle gare, ma per farlo devo acquistare un concorrente. Il professore che sottobanco vendeva i partecipanti alle gare, un certo prof. Oak, mi mise davanti a una scelta. Potevo scegliere tra un Charmender, un Agumon o il power ranger rosso. Non soddisfatto delle proposte, cercai nel magazzino, trovando e acquistando quello che avevo sempre desiderato:


Acquistai il mio draghetto, scattando una foto al signor Oak che me lo aveva venduto. Foto che poi gli ho fatto riacquistare per soli 5000 punti planeswalker, per evitare di mostrarla alle alte sfere dell'accademia.

Iniziai a partecipare alle gare, vincendo anche alcune con il mio draghetto, per l'infelicità del signor Toretto, che assoldò un certo Corleone per cercare di uccidermi, facendolo sembrare un omicidio suicidio accidentale. Mi salvo dal sicario annoiandolo con le mie mirabolanti avventure e offrendoli un bicchiere di quello che spacciavo per limoncello (urina di draghetto dopato). Il sicario morì, e le alte cariche dell'accademia archiviarono il caso come un accidentale omicidio commesso da Yawgmoth (perché a quel tempo, qualunque cosa succedesse, la colpa era di Yawgmoth e del governo precedente). Venni comunque cacciato a calci dalla scuola-scoglio, spedendomi indietro nel tempo fino al giorno in cui un certo "Doc" conosceva un ragazzo che viaggiava su una delorian.
Approfittando della distrazione del ragazzo, che aveva lasciato la macchina parcheggiata dietro un cartellone pubblicitario, per rubargli l'auto e usarla per andare indietro nel futuro fino a questo momento.

Ora che sono arrivato però, sono troppo annoiato per raccontarvi la mia storia, quindi credo che andrò a dormire, anche perché avrete capito che troppa televisione fa male.

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