Continua il viaggio alla scoperta dei diversi tipi di giocatore
esistenti. Sono tanti, anzi, sono troppi (per la felicità di mamma
Wizzy), ma da me siamo sempre quei quattro fessi. Allora io mi chiedo:
come mai? Le risposte sono tante, tra le altre: Sarà perché siamo una
cittadina di centomila e qualcosa di abitanti in culo al mondo? Sarà che
non stiamo simpatici a nessuno? Sarà che vivo in una città dove tutti
si credono fighetti e non giocano a magic perché è da sfigati? Sarà che
non gli va? forse non è nessuna di queste, o forse lo sono tutte, ma
rimane il fatto che il nostro negozio è l'unico nel raggio di
chilometri, quindi se ci fossero altri giocatori, sicuramente verrebbero
lì. Ma mi sa che forse sto divangando... passiamo all'analisi
dettagliata (ma anche no) di altri tipi di giocatori:
Quello cazzeggione
Questo giocatore passa tutta la
partita a parlare. Parla con te, al cellulare, con quello del tavolo
accanto, da solo o con il cuore delle carte. Vince perché ti distrae con
il suo parlare, visto che per lui non è un problema dato che ha due
livelli di pensiero: uno è quello con cui pensa alla partita, l'altro è
il livello della comare. Come dicevo, vince perché è pro consumato,
consumato da tutte le mazzate che gli altri pro gli hanno dato per farlo
smettere di parlare.
Quello con i dadi
A questa tipologia appartengono
molti giocatori. Si presentano solitamente con la confezione completa da
36 di dadi a sei facce che poi usano per indicare qualsiasi cosa:
pedine, segnalini, punti vita, segnalini veleno, carte in mano, carte
nel grimorio, carte nel cimitero, carte esiliate, carte che gli mancano
per finire la collezione, salvo poi usare il "pari o dispari" per sapere
chi comincia.
Quello religioso
Lo si riconosce perché gioca solo
il mono bianco chierici/angeli. Sono in grado di costruire il mazzo
sempre e comunque, anche se nel formato ci fossero solo demoni e
diavoli. È vero che gli piacciono chierici e angeli, ma dato che la
coerenza non è il suo forte, passa metà della partita bestemmiando i
santi in ordine alfabetico.
Quello con la ragazza
Non se ne conosce il motivo,
ma alcuni giocatori saltuariamente, portano le proprie ragazze ai tornei
di magic. Forse lo fanno perché subito dopo, la sera, escono; Forse lo
fanno perché stanno cercando di farsi lasciare; O perché se ne vogliono
vantare; Alcuni lo fanno perché sono convinti che la ragazza porti
fortuna, salvo poi droppare all'inizio del top8 perché lei si è stancata
di vedere persone che giocano a carte, stando ferma a guardare senza
fare una beata fava per tutto il torneo (deve essere di una noia
pazzesca, io già mi lamento quando mi danno partita vinta perché
l'avversario manca...).
Quello che netdecka
Ogni negozio ne ha uno, sto
parlando del giocatore che arriva ogni volta con la lista di un
archetipo vincente nei tornei grossi. Il tizio in questione, solitamente
pieno di soldi, è incredibilmente bravo a copiare dal web, ma non sa
giocare i mazzi che copia. Ecco quindi vedere dei mana leak lanciati sul drop 1/1 senza abilità, geist usati come paranti a partita iniziata e titani verdi
che non attaccano anche con il campo di battaglia sgombro. Solitamente
questa tipologia si accosta molto bene al giocatore novellino della
scorsa settimana.
Quello marpione
Tipologia rara, il giocatore
marpione è solitamente un adolescente con gli ormoni che schizzano
indistamente tra le dita dei piedi e il cervello, che ci prova sempre e
comunque con tutte le ragazze che mettono piede nel negozio. Dato che
solitamente sono già fidanzate con altri giocatori di magic, il marpione
viene brutalmente ignorato o brutalmente malmenato.
Quello beone
Giocatore pacioccone e simpatico, si
sposta sempre con una bottiglia/lattina di birra tra le mani e a ogni
turno da un sorso in questo ordine: Fase di stap, mantenimento alcolico,
mantenimento, fase di acquisizione, etc...Se alla fine della partita ha
vinto, butta giù un rutto per festeggiare. Giocatore capace di droppare
dal torneo in cui vinceva, per andarsi a comprare una birra.
Quello perdente
Il
giocatore perdente è quel giocatore che si parte da casa già con la
convinzione che perderà. Le scuse che trova sono tante: "non ho le carte
buone", "gli altri giocatori sono più forti di me", "gli altri bambini
mi fanno i dispetti" e così via. Quando topdecka solitamente tiene la
carta in mano invece di giocarla, questo perché è troppo insicuro e
spaventato, troppo nervoso perché potrebbe vincere. Solitamente sparisce
per un lungo periodo dal negozio (alcuni approfonditi studi hanno
accertato che si chiude in un bozzolo), per poi ritornare tutto esaltato
quattro mesi dopo come finto pro-player.
Quello normale
Per tutti quelli che vedendo questa
categoria hanno pensato "finalmente quella in ci sono io", mi spiace,
non esiste. Il giocatore normale è un mito, al pari di cose come gli
unicorni, le fate e i politici onesti.
Ma ora basta con i tipi di giocatori. La prossima settimana avvieremo l'inchiesta: Schettino è forse il colpevole dell'esistenza della Relittopoli di Nephalia? Ai postumi della sbornia l'ardua sentenza.
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