giovedì 2 febbraio 2012

Tipi di giocatori 2: L'Ascesa del rompipalle sanguinario

Continua il viaggio alla scoperta dei diversi tipi di giocatore esistenti. Sono tanti, anzi, sono troppi (per la felicità di mamma Wizzy), ma da me siamo sempre quei quattro fessi. Allora io mi chiedo: come mai? Le risposte sono tante, tra le altre: Sarà perché siamo una cittadina di centomila e qualcosa di abitanti in culo al mondo? Sarà che non stiamo simpatici a nessuno? Sarà che vivo in una città dove tutti si credono fighetti e non giocano a magic perché è da sfigati? Sarà che non gli va? forse non è nessuna di queste, o forse lo sono tutte, ma rimane il fatto che il nostro negozio è l'unico nel raggio di chilometri, quindi se ci fossero altri giocatori, sicuramente verrebbero lì. Ma mi sa che forse sto divangando... passiamo all'analisi dettagliata (ma anche no) di altri tipi di giocatori:

Quello cazzeggione
Questo giocatore passa tutta la partita a parlare. Parla con te, al cellulare, con quello del tavolo accanto, da solo o con il cuore delle carte. Vince perché ti distrae con il suo parlare, visto che per lui non è un problema dato che ha due livelli di pensiero: uno è quello con cui pensa alla partita, l'altro è il livello della comare. Come dicevo, vince perché è pro consumato, consumato da tutte le mazzate che gli altri pro gli hanno dato per farlo smettere di parlare.

Quello con i dadi
A questa tipologia appartengono molti giocatori. Si presentano solitamente con la confezione completa da 36 di dadi a sei facce che poi usano per indicare qualsiasi cosa: pedine, segnalini, punti vita, segnalini veleno, carte in mano, carte nel grimorio, carte nel cimitero, carte esiliate, carte che gli mancano per finire la collezione, salvo poi usare il "pari o dispari" per sapere chi comincia.

Quello religioso
Lo si riconosce perché gioca solo il mono bianco chierici/angeli. Sono in grado di costruire il mazzo sempre e comunque, anche se nel formato ci fossero solo demoni e diavoli. È vero che gli piacciono chierici e angeli, ma dato che la coerenza non è il suo forte, passa metà della partita bestemmiando i santi in ordine alfabetico.

Quello con la ragazza
Non se ne conosce il motivo, ma alcuni giocatori saltuariamente, portano le proprie ragazze ai tornei di magic. Forse lo fanno perché subito dopo, la sera, escono; Forse lo fanno perché stanno cercando di farsi lasciare; O perché se ne vogliono vantare; Alcuni lo fanno perché sono convinti che la ragazza porti fortuna, salvo poi droppare all'inizio del top8 perché lei si è stancata di vedere persone che giocano a carte, stando ferma a guardare senza fare una beata fava per tutto il torneo (deve essere di una noia pazzesca, io già mi lamento quando mi danno partita vinta perché l'avversario manca...).

Quello che netdecka
Ogni negozio ne ha uno, sto parlando del giocatore che arriva ogni volta con la lista di un archetipo vincente nei tornei grossi. Il tizio in questione, solitamente pieno di soldi, è incredibilmente bravo a copiare dal web, ma non sa giocare i mazzi che copia. Ecco quindi vedere dei mana leak lanciati sul drop 1/1 senza abilità, geist usati come paranti a partita iniziata e titani verdi che non attaccano anche con il campo di battaglia sgombro. Solitamente questa tipologia si accosta molto bene al giocatore novellino della scorsa settimana.

Quello marpione
Tipologia rara, il giocatore marpione è solitamente un adolescente con gli ormoni che schizzano indistamente tra le dita dei piedi e il cervello, che ci prova sempre e comunque con tutte le ragazze che mettono piede nel negozio. Dato che solitamente sono già fidanzate con altri giocatori di magic, il marpione viene brutalmente ignorato o brutalmente malmenato.

Quello beone
Giocatore pacioccone e simpatico, si sposta sempre con una bottiglia/lattina di birra tra le mani e a ogni turno da un sorso in questo ordine: Fase di stap, mantenimento alcolico, mantenimento, fase di acquisizione, etc...Se alla fine della partita ha vinto, butta giù un rutto per festeggiare. Giocatore capace di droppare dal torneo in cui vinceva, per andarsi a comprare una birra.

Quello perdente
Il giocatore perdente è quel giocatore che si parte da casa già con la convinzione che perderà. Le scuse che trova sono tante: "non ho le carte buone", "gli altri giocatori sono più forti di me", "gli altri bambini mi fanno i dispetti" e così via. Quando topdecka solitamente tiene la carta in mano invece di giocarla, questo perché è troppo insicuro e spaventato, troppo nervoso perché potrebbe vincere. Solitamente sparisce per un lungo periodo dal negozio (alcuni approfonditi studi hanno accertato che si chiude in un bozzolo), per poi ritornare tutto esaltato quattro mesi dopo come finto pro-player.

Quello normale
Per tutti quelli che vedendo questa categoria hanno pensato "finalmente quella in ci sono io", mi spiace, non esiste. Il giocatore normale è un mito, al pari di cose come gli unicorni, le fate e i politici onesti.

Ma ora basta con i tipi di giocatori. La prossima settimana avvieremo l'inchiesta: Schettino è forse il colpevole dell'esistenza della Relittopoli di Nephalia? Ai postumi della sbornia l'ardua sentenza.

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